storia

L’idea di fondare una Sottosezione del Club Alpino Italiano (Cai) nacque quasi per caso alcuni mesi prima della fine della seconda guerra mondiale, quando alcuni appassionati alpinisti ed escursionisti di Artegna incontrarono, durante una salita sul Monte Cjampòn, il dott. Antonio Colotti vicepresidente della Società Alpina Friulana di Udine (Saf).

In precedenza sin dal 1934 alcuni appassionati parteciparono ad alcune escursioni della Società Alpina Friulana di Udine affiliata al Cai, altrimenti le uscite avvenivano in bicicletta pernottando in fienili o bivacchi all’aperto.

Alla fine della 2^ guerra mondiale (nel 1945) una numerosa compagnia si trovava sul M. Quarnan; vi erano Giobatta Perini (Titon), Gigi Siega, Perin Micul, Diana Valentinis, Gigi ‘Cimiut’, Giacinto Lizzi e Mariute. Parlando di gite future fu proposto di organizzarsi meglio, associandosi al Cai. Subito tutti i presenti ed in seguito molti altri, pensarono di non costituire una Sezione autonoma, ma diventare una Sottosezione della Saf di Udine.

Giobatta Perini fu incaricato di scrivere una lettera di richiesta alla Saf, la quale accettò la proposta fissando un primo incontro ad Artegna; in tale occasione si incontrarono nel Caffè ‘Siardi’ in Via Villa con il Commissario Antonio Colotti, con il Segretario Andrea Toldo e con un’altro consigliere; dopo un brindisi nacque la Sottosezione del Cai di Artegna.

Da quella sera, ogni giovedì si trovavano nella saletta del Caffè Siardi, che diventò la loro sede grazie anche all’ospitalità della vecchia signora Ida. Subito dopo la costituzione della Sottosezione, furono diramate lettere di invito all’iscrizione che giunsero subito numerose ed allora iniziò un’attività febbrile ed entusiastica.

Vista la difficoltà dei mezzi di trasporto, la domenica mattina ancora prima dell’alba, con camion a gassogeno (relitti della II^ guerra mondiale) gli autisti Gigi ‘Smic’, Luciano De Monte o Aurelio ‘Gjonte’ accompagnavano gli iscritti che all’epoca giravano con pochi soldi in tasca, ma con tanta spensieratezza ed allegria!

Le gite maggiori, della durata di due giorni, costituivano avvenimenti indimenticabili; si ricorda quella al lago di Misurina e Cortina e quella ancor maggiore sul lago di Braies (vicino a Dobbiacco) e con meta la Vetta D’Italia in Val Aurina, sopra Bolzano.

Naturalmente la Sottosezione battezzata “Monte Quarnan”, necessitava di un Presidente e l’esito della votazione nominò a quella carica il signor Giobatta Perini che però accettò la Vice presidenza, proponendo per la carica il sig. Vittorio Vidoni detto “Paule”, più anziano ed esperto. La festa di inaugurazione avvenne il 4 novembre 1945 appunto sul monte che aveva dato il nome alla Sottosezione. In seguito Vittorio Vidoni emigrò in America e Giobatta Perini divenne ufficialmente Presidente, mentre la signorina Diana Valentinis subentrò alla vicepresidenza.

A testimonianza della giornata, ci rimane una vecchia foto in bianco e nero, un po’ sfocata e ingiallita. Si vede un gruppo di persone, bambini, ragazze, uomini di tutte le età. Sono vestiti con abiti semplici; le donne con lunghe gonne, i bambini in calzoni corti, gli uomini con ampi pantaloni alla zuava. Ai piedi molti hanno pesanti scarponi, qualcuno porta un cappello a larghe falde, qualcun altro indossa una vecchia divisa militare.

Al centro del gruppo si intravedono bandiere tricolori. Sullo sfondo si riconosce la vecchia chiesetta del ‘Redentore’ sul monte Quarnan. Osservando attentamente il gruppo si possono riconoscere alcune persone: Ennio Vidoni con i due figli ancora bambini Armando e Nino, Giovanna Da Rio (Gjovanine di Nariùl), Onorio Vidoni, Nino Rizzotti (Nino di Bòrtul), Sergio Roseano, Vittorio Vidoni, Gigi Siega, Tilio Vidoni…

Quella del Cai è stata la prima associazione sorta ad Artegna dopo la guerra. Fu un avvenimento importante ed accolto con entusiasmo in quanto si offriva finalmente l’opportunità di ritrovarsi di nuovo insieme, di partecipare a gite ed escursioni, dando così un contributo alla ripresa di una vita sociale normale e allo stesso tempo vivace d’interessi e d’attività dopo i tragici eventi del periodo precedente.

Il numero degli iscritti così alto nei primi anni subì una flessione rilevante alla fine degli anni ’50 e gli inizi degli anni ’60. Le cause sono da ricercarsi sia nel fenomeno migratorio che costringeva i giovani compaesani a cercare lavoro altrove, anche in paesi lontani, sia al progressivo diffondersi dei mezzi di trasporto propri, la lambretta e la Vespa prima, la macchina poi.

Dopo un periodo di inattività nel 1958 alcuni elementi amanti dell’andare in montagna, Armando e Maurizio Vidoni, Gianalberto Serravalli ma soprattutto Nevio Vidoni, sentirono la necessità di ridare vita al Cai di Artegna.

Sul Monte Quarnan prendevano corpo queste volontà, memori anche dei trascorsi che avevano visto alla dirigenza del Cai Vittorio Vidoni “Paule” nel periodo compreso dal 1945 al 1950, Giobatta Perini ed in seguito Romano Sandri che organizzò diversi veglioni e ‘crostolate’ prima nel Caffe ‘Siardi’ e poi nella sala da ballo di ‘Bulòt’.

Vista anche la giovane età delle persone interessate a questa rinascita, lo spirito fu diverso rispetto a quello della realtà precedente, tenendo conto anche della disponibilità finanziaria degli stessi. Era impensabile per queste nuove leve frequentare costantemente il Caffè ‘Siardi’ prima delle escursioni, scegliendo come punto di incontro Piazza Marnico.

Dopo aver partecipato alla Messa riprendevano le proprie attrezzature da montagna, lasciate all’interno del portone in legno che dava sul cortile del Caffè ‘Siardi’ ed attendevano l’arrivo della corriera di Ferrari proveniente da Cividale o da Udine per raggiungere le località di partenza delle escursioni.

La vera e propria rinascita prese forma solamente nel 1963, anno in cui nacque anche la “giornata del fiore” che permise di sviluppare il sodalizio. Oltre ai promotori del 1958 si aggiunsero persone ancor più giovani ed aderirono figure più mature. Giacinto Lizzi infatti già segretario del precedente gruppo, mantenne la carica anche durante la fase di interruzione delle attività associative e continuò unendosi ai giovani che con entusiasmo cercavano di ritrovare lo spirito di unione.

Gianalberto Serravalli prese la presidenza nel 1963, in quell’anno furono organizzate diverse gite, fra le quali le inaugurazioni alla via ferrata “Julia” del Canin (28 luglio) e del Rifugio Grauzaria (4 agosto) si diede inizio al primo corso di roccia (6 ottobre). Nel mese di novembre la titolare del bar Impero (siore Dele) mise a disposizione una piccola sala per le riunioni del direttivo, mentre in precedenza luogo di incontro era il bar ‘da Siega’. Il 30 novembre 1963 si teneva l’assemblea del Cai di Artegna per il rinnovo delle cariche ufficiali ed elezione del Presidente Gianalberto Serravalli, Vice Presidente Nevio Vidoni, segretario Giacinto Lizzi, quest’ultimo esercitava buona parte dell’attività associativa nel Comune di Artegna, dove era impiegato all’ufficio di collocamento.

Il 17 maggio 1964 fu organizzata la prima “festa dei fiori” ufficiale sul monte Quarnan, mentre quella ufficiosa si era svolta l’anno precedente. Quell’anno a causa della caduta di un fulmine, la chiesetta del Redentore sul Monte Quarnan subì seri danneggiamenti e Pre Checo Placereani di Montenars si rivolse al Cai di Artegna; fu quindi costituito un comitato per la riparazione della chiesetta che in seguito avvenne grazie anche all’opera di numerosi volontari.

L’8 novembre 1964 al Bar Impero si tenne la ‘marronata sociale’ unitamente alla Saf di Udine con la presenza del Presidente Dott. Spezzotti e circa centoventi persone.

Nel 1966 Giovanni Patat fu eletto alla presidenza del Cai di Artegna, seguito a breve distanza da Maurizio Vidoni (1969) che perdurò per più mandati, compreso il delicato periodo del terremoto (1976).

Negli anni ’70, intensa fu l’attività alpinistica che annoverò ascensioni non solo sulle Alpi Giulie e Carniche ma anche sui gruppi del Grossglockner in Austria, del Monte Rosa e del Monte Bianco sulle Alpi Occidentali.

Alcuni giovani (Mario De Monte, Elena Mattiussi, Piera Merluzzi e Luca Not) parteciparono nel 1974 al 1° Convegno giovanile regionale tenutosi a Sella Nevea, organizzato dal Cai nell’intento di avvicinare i giovani alla montagna in modo serio e competente, fornendo loro le prime basi tecniche. Alla prima giornata di studio trascorsa in rifugio seguì la salita al M.te Canin effettuata sotto la guida di esperti istruttori. I ragazzi, arricchiti da quell’esperienza nuova ed interessante, cominciarono a frequentare assiduamente la sottosezione del Cai.

Questi furono anni di grande entusiasmo e di notevole vivacità per l’intensificarsi delle iniziative sia culturali (proiezioni, conferenze, serate, ecc.), sia escursionistiche, alpinistiche e sci-alpinistiche, compresa la posa in opera della campana sulla cima del Monte Cjampòn il 6 settembre 1970 in occasione del 25° di fondazione della Sottosezione.

Durante le numerose gite sociali, cui partecipavano non solo i soci ma un largo numero di persone, si effettuarono di frequente anche ascensioni individuali di notevole impegno sotto la guida esperta di Maurizio Vidoni, Franco Not e Mario Not. E’ pure merito di questi soci l’organizzazione del “Primo corso di avvicinamento alla montagna” che dava l’opportunità al gruppo dei più giovani di apprendere le prime tecniche dell’arrampicata.

Era il 1976 e purtroppo il corso fu bruscamente interrotto dal terremoto, così pure tutta l’attività di quell’anno. Pochi mesi dopo però alcuni soci erano già al lavoro, assieme a volontari provenienti da località diverse, per la costruzione del prefabbricato donato da alcune sezioni italiane del Cai e riprendere la vita della sottosezione con le normali attività di escursionismo e sociali.

Dopo il terremoto, All’interno di un gruppo di giovani si è fatto sentire il desiderio di confrontarsi con esperienze più impegnative, in ambienti diversi ai quali erano stati abituati, furono affrontate le vette dei 4.000 metri delle Alpi Occidentali: il Monte Rosa, il Gran Paradiso e una delle cime più ambite da tutti gli alpinisti, il Monte Bianco. Nel periodo invernale vennero organizzati i corsi di sci a Sella Nevea che riscossero gran successo tra i giovani e meno giovani.

Negli anni ’80, lo spirito di avventura spinge alcuni soci: Denis Tomadini, Enzo Rizzi, Robert De Monte e Sergio Spizzo verso orizzonti ancora più lontani; è l’Africa la loro meta. Effettuano un primo viaggio in Marocco, nel 1981, successivamente, presi dal “mal d’Africa” ne intraprendono l’anno successivo, un secondo, il cui obiettivo è l’attraversata del deserto del Sahara. Il viaggio è difficile e sofferto, anche per il fatto che tocca la zona del Sahel, una delle zone più povere del mondo. Durante questi viaggi non potevano mancare le emozioni delle arrampicate, effettuate sul Toub Kal (4.165 m.) e su tre cime del gruppo dell’Hoggar.

Purtroppo, il 31 Agosto 1989 scompare tragicamente sul ‘Picco dei Tre Signori’, Nino Lucardi di Montenars socio e membro del consiglio direttivo. Per ricordarlo, è stata scolpito un mazzo di fiori sul sasso che si trova sul piano a q.ta 934 in prossimità dell’incrocio con i segnavia n.715 e n. 716 dopo il ‘Zuc de Crôs’ sul M.te Quarnan.

Nel 1989 viene inaugurato il sentiero naturalistico “Monte Faeit”, realizzato con la collaborazione di diverse associazioni di Artegna. L’itinerario ha valorizzato e ripristinato vecchi percorsi lastricati e sentieri usati in passato per le attività boschive e agro-pastorali.

Nel 1995, sotto la Presidenza di Carlo Mattiussi, si festeggia il 50° anniversario di fondazione della sottosezione, tra le molte iniziative viene organizzata un’escursione sul Monte Rosa che riscuote un gran successo. Il 22 luglio 1995 trentasette soci della sottosezione raggiungono la Capanna Regina Margherita a quota 4.559 mt. in una splendida giornata di sole.

Il 15 Febbraio del 1995, Terzo De Monte un nostro compaesano emigrato in Argentina, raggiunge l’Aconcagua (6959 mt.), questo all’invidiabile età di 72 anni risultando essere lo scalatore più anziano che avesse raggiunto la vetta più alta del continente sudamericano. L’impresa ha avuto risalto in tutto l’ambiente alpinistico sudamericano, sulla stampa e i mezzi d’informazione ricevendo innumerevoli attestati di benemerenza e premi. Non soddisfatto, nel 1992 a 76 anni, raggiunge con un amico la vetta del Cerro del Plata a 6330 metri. L’ultima impresa è del 2003 dove in solitaria Terzo manca di poco la vetta del ‘Sant Elena De Las Quevas’ a circa 4700 mt.

Il 1998 è l’anno delle Ande Boliviane, meta di otto soci della Sottosezione (Ivano Andreussi, Robert De Monte, Luana Sicco, Giorgio Mellis, Daniele Traunero, Mauro Fogli, Raffaello Patat e Carmen Iacuzzi); la spedizione, organizzata dallo stesso direttivo era aperta a tutti, purché in possesso di un certo livello di preparazione fisica. A bordo di due grossi fuoristrada, è stato attraversato l’incantevole ‘Salar de Uyuni’, un lago salato vasto più dell´intero Friuli-Venezia-Giulia, disseminato di lagune colorate, vulcani attivi, geyser, bizzarre formazioni rocciose, distese desertiche, branchi di lama e vigogne. Meta principale della spedizione, è stata la salita a due vulcani, il Licancabur (5.960 m) e l´Uturunco (6.020 m).

A ricordo della prematura scomparsa del socio e consigliere Mauro Fogli, travolto da una valanga sul monte Crostis il 4 febbraio 2001 durante una escursione sci-alpinistica, in concomitanza con la Fiera Mercato di San Valentino, viene indetto un concorso di disegno aperto a tutti allievi delle scuole medie di Artegna, la partecipazione al concorso è sempre molto numerosa e viene riproposta annualmente.

Il 14 dicembre 2001 nella sala teatro Mons. Lavaroni è stata presentata “La scala dei Sogni”, una serata di diapositive proposta da Marco Anghileri, forte alpinista lecchese protagonista dell’ascensione invernale alla parete nord ovest del Civetta lungo la via seguita da E. Solleder e G. Lettenbauer nel 1925; alla serata presentata da Ignazio Piussi hanno partecipato più di 300 persone esaurendo i posti del teatro.

Il 2002 è l’Anno internazionale delle Montagne, la sottosezione per promuovere l’evento e sensibilizzare il tema, organizza un concorso fotografico aperto a tutti durante i festeggiamenti del Ferragosto Arteniese, il concorso riscuote una folta partecipazione di persone e di opere.

Il 25 maggio 2003 nell’occasione della festa della montagna sul monte Quarnan, esattamente a distanza di vent’anni dalla prima messa in opera della croce di legno sul ‘Zuc de Crôs’, la stessa viene ricollocata sul cippo in sasso dopo una ristrutturazione resasi necessaria in seguito al deterioramento provocato dagli agenti atmosferici. Va sottolineato il significato del legno che la costituisce, in precedenza era una trave del tetto di una casa di Via Villa, distrutta dall’evento sismico del 1976.

Nel 2005 anche la nostra sottosezione pubblica il proprio sito Internet, questo lavoro è stato fortemente voluto dal direttivo affinché la nostra storia, i programmi, le manifestazioni, gli itinerari e quanto disponibile possa essere consultabile liberamente da tutti.

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